FOOD


L’Italia occupa lo 0,5% della superficie del pianeta, eppure vanta il più alto numero di specie vegetali commestibili. Un Paese con una biodiversità unica al mondo, la cui economia si basa per una parte importante sul comparto agroalimentare.

Nei primi mesi del 2020, la pandemia ha dato un durissimo colpo proprio a questo settore, che a causa della chiusura di ristoranti, mense e bar ha sofferto uno stravolgimento degli equilibri economici e commerciali. 


Diverse aziende agricole medio-piccole, che solitamente rifornivano la ristorazione con prodotti di qualità, hanno sofferto un pesante crollo del fatturato, spesso oltre il 50%.

I produttori maggiori, che riforniscono la grande distribuzione, hanno invece dovuto fronteggiare un aumento straordinario della domanda da parte dei supermercati, presi d’assalto dalle famiglie italiane costrette a casa dalla quarantena. 

Lo stop dei settori metalmeccanico ed edile ha reso complicato reperire i pezzi di ricambio per i macchinari e i materiali necessari alla manutenzione dei fabbricati agricoli. La manodopera stagionale proveniente dall’estero è rimasta bloccata nei rispettivi paesi a causa della chiusura delle frontiere.

Eppure, nonostante tutte queste difficoltà, agricoltori e allevatori – fra i quali molti migranti – hanno continuato a lavorare sodo, proiettati verso il futuro. Mai come in quel periodo la popolazione italiana è stata consapevole del lavoro e dei sacrifici che portavano i prodotti sugli scaffali dei negozi di alimentari. E se la disponibilità di quei prodotti non è mai venuta meno, permettendo alle persone di nutrirsi e alle organizzazioni caritatevoli di distribuire il cibo a coloro che non potevano procurarselo nemmeno prima dell’emergenza, è stato grazie alla filiera agroalimentare che non ha smesso di lavorare un solo giorno.




Il ristorante giapponese sulla nave da crociera MSC Grandiosa. Nell’estate del 2020, la Grandiosa è stata per qualche tempo l’unica nave da crociera a solcare il Mediterraneo. E per molte persone è stato un modo per evadere il lockdown.




Sacchetti con i pasti di un pranzo solidale che i volontari delle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) di Boltiere in provincia di Bergamo, consegnano nel giorno dell’Epifania.




Nell’azienda agricola Scotti a Mediglia, vicino a Milano, si confezionano le uova. Pur colpito pesantemente dal lockdown, il settore agroalimentare non ha mai smesso di lavorare, garantendo l’approvvigionamento di prodotti.




Azienda Agricola Scotti a Mediglia (Milano). Immigrati nordafricani, regolarmente assunti come braccianti avventizi agricoli, al lavoro nella serra coltivata a pomodori. Gli immigrati entrano in contatto con l’azienda grazie a ONG che si occupano di accoglienza e inserimento.




Milano. Il celebre chef Carlo Cracco serve il pranzo agli operai che lavorano alla costruzione del nuovo ospedale, coordinato dalla Regione Lombardia, negli spazi della Fiera.




Le galline ovaiole nel pollaio dell’azienda agricola Scotti a Mediglia (Milano).




San Cipriano Picentino (Salerno). Teresa Tastardi è separata ed è la giovane mamma di due bambine di 8 e 11 anni. Lavora in un supermercato come commessa e per prudenza ha mandato le figlie dalla nonna. Prima di rientrare a fine giornata fa la spesa nel piccolo negozio sotto casa.




San Daniele è dal Medioevo al centro di una tradizione gastronomica il cui prodotto più rappresentativo è il prosciutto. Nell’azienda Dell’Ava, i maestri prosciuttai lavorano le cosce di maiale fresche applicando il sale.




Ilaria Granata, una barista al settimo mese di gravidanza, fa la spesa al supermercato insieme al compagno Luca Maccagnani, un project manager.




Si prepara lo spostamento del vino alle cantine Di Lenardo in Friuli. Tutti i processi si svolgono nel rispetto delle nuove norme di sicurezza.




All’oratorio di Bresso, vicino a Milano, Camilla, Simone e Giorgio - giovani volontari della Caritas Ambrosiana - preparano le borse alimentari per le famiglie bisognose.




Il 18 marzo, l’hotel Winter Garden, un albergo a quattro stelle a pochi passi dall’aeroporto di Bergamo, ha messo a disposizione la propria struttura per accogliere i pazienti dimessi dagli ospedali ma ancora positivi al Covid-19 e in attesa di poter tornare nelle proprie case con l’assoluta certezza di non costituire un pericolo per i familiari. Le porzioni per la prima colazione nell’area ristorante, pronte per essere consegnate ai pazienti.




La nuova stalla per le vacche da latte dell’azienda Vanzetti Holstein, in Piemonte. Ogni giorno vengono munti circa 240 capi di razza Frisona.




I dipendenti della pescheria Gelmetti a Milano durante il lockdown.




Il magazzino della Molino Colombo a Paderno D’Adda (Lecco). In seguito alla chiusura dei servizi di ristorazione, il fatturato dell'azienda si è dimezzato, nonostante le vendite di farine abbiano registrato un aumento del 185%.




Sernio, in provincia di Sondrio, è uno dei cosiddetti villaggi “zero Covid”, dove non è stato registrato un solo caso di contagio. Domenica Sala, 61 anni, prepara il terreno per la semina di ortaggi.




Il menu e alcune poesie consegnati insieme ai pasti dai volontari di Osnago (presso Monza) alle persone che si trovano in quarantena.




Azienda Agricola Cirenaica di Cuggiono (Milano). Sandro Passerini nella sala di asciugatura dei salumi. Con la ristorazione inattiva, le energie dell’azienda si concentrano sulla fornitura a case di riposo, la vendita diretta presso lo spaccio aziendale, la vendita online e il rifornimento a gruppi di acquisto solidale.




Magasa, in provincia di Brescia, è uno dei cosiddetti villaggi “zero Covid”, dove non è stato registrato un solo caso di contagio. Rosetta Gottardi, 92 anni, ha lavorato tutta la vita come contadina. “Ho fatto il primo esame del sangue della mia vita due anni fa”, dice. “Era tutto perfetto.”




Nell'azienda piemontese Riso Rizzotti, Luca Rizzotti aiuta il padre Fabrizio a fare rifornimento di concime per preparare il terreno per la semina.




Azienda Agricola Cirenaica di Cuggiono (Milano). Nel salumificio lavorano tre dipendenti fissi e un cooperante: tutti e quattro sono stati pienamente operativi in azienda durante il periodo dell’emergenza.




Laura Morelli fa la spesa in un supermercato di Milano. Morelli ha 60 anni e alterna il lavoro di rider a quello di docente a contratto presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.




Provincia di Pavia, azienda agricola I Dossi. “Chi fa l’agricoltore lo fa perché gli piace, è passione”, dice il fondatore Cesare Mariano Bazzano mentre descrive l’impegnativo lavoro nei campi.




Sergio Scotti, titolare dell'azienda agricola Scotti di Mediglia (Milano) insieme al cugino Giorgio, in una serra coltivata a insalata. L’azienda ha una superficie di circa 180 ettari, di cui ben dieci dedicati alle serre.




Winter Garden Hotel, Bergamo. Nella cucina dell’hotel, un cuoco prepara il pane destinato ai pasti dei pazienti.




L'azienda agricola Cirenaica (Cuggiono, Milano) possiede circa 20 bovini dell’antica razza Varzese e collabora con l’azienda agrituristica La Forestina per l’allevamento di altri 20 capi.




All’azienda agricola Scotti (Mediglia, Milano), le piante di pomodori vengono posizionate per favorirne lo sviluppo verticale. La coltivazione di prodotti ortofrutticoli richiede un lavoro manuale che le tecnologie non possono ancora sostituire.




Harinder Pal, indiano del Punjab, lavora da quasi tre anni come mungitore in un’azienda agricola in provincia di Crema. Non ci sono weekend, vacanze o pandemia che possano interrompere il suo lavoro: le mucche hanno bisogno di essere munte 365 giorni all’anno.




I campi del novarese deserti al termine della giornata di lavoro. Quando i trattori si fermano, si percorrono chilometri senza incontrare nessuno.




Annibale è un mastro panificatore e anche nelle settimane del lockdown ha lavorato 12 ore al giorno nel panificio di famiglia a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno.




All’interno della boutique agricola dell’azienda Scotti, situata nel piazzale centrale di Cascina Pizzo (Mediglia, Milano), la vendita diretta di prodotti freschi prosegue nonostante l’affluenza ridotta. Vengono rispettate le misure di precauzione: distanza di sicurezza superiore al metro e uso di guanti e mascherine.




Kumar Sandeep, Kulwinder Singh, Arwiner Singh e Dawinder Singh sono indiani del Punjab. Lavorano per l’azienda agricola Galbusera di Cernusco Lombardone (Lecco), che oltre a loro impiega due giovani italiani provenienti dall’istituto di agraria. Altri sei indiani che lavoravano nell’azienda, tornati in patria per il periodo di riposo invernale, non sono potuti rientrare in Italia a causa delle restrizioni sui viaggi internazionali. I raccoglitori non hanno mai interrotto il lavoro durante l’intero periodo di lockdown.




Il riso prodotto dalla Cascina Alberona, azienda agricola di Luigi Ferraris in provincia di Pavia, è destinato alla piccola e grande distribuzione e, in parte, alla vendita diretta nello spaccio e online.




Nell’azienda agricola Scotti a Mediglia (Milano), un dipendente di origine asiatica guida un trattore tra filari di alberi da frutta. L’azienda attende i lavoratori di cooperative agricole provenienti da Romania, Polonia e India, bloccati nei loro Paesi dalla chiusura delle frontiere. Un problema da risolvere in vista degli imminenti raccolti stagionali.




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